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Descrizione degli stili più importanti


Celtico

Auricolore

Regency

Bizantino

Naturalismo

Arts & Craft

Altomedioevale

Barocco

Art Nouveau

Romanico

Cinese

Liberty

Gotico

Regina Anna

Atr Déco

Rinascimento

Rococò

I revival del XIX secolo

Manierismo

Neoclassico

Sintesi cronologica degli stili


Celtico (VII secolo a.C. – VI secolo d.C.)



Le prime espressioni artistiche risalenti al I millennio a.C. sono essenzialmente geometriche, caratterizzate da uno stile ornamentale semplice e rettilineo. Questo stile subirà nel V secolo a.C. un mutamento con una predilezione per le linee curve e le spirali, che durerà fino alle conquiste ed influenze Romane. Nelle isole Britanniche il maggiore isolamento dalla civiltà romana permise una più lunga sopravvivenza dell'impronta originale celtica che, in alcuni casi come l'Irlanda e il nord della Scozia, si protrasse sino al Medioevo. Caratteristico dell’arte celtica è il ricorso al simbolismo, il gusto per l'equivoco e per l'indeterminato, la stilizzazione, la libera rappresentazione delle figure che portò gli artisti celtici a giocare con linee e profili, anche a discapito delle forme naturali. I soggetti ricorrenti sono le personificazioni zoomorfe, i mostri immaginari, le caricature di animali e gli intrecci vegetali, in contrapposizione alla riproduzione realistica del corpo umano tipica degli stili classici greco-romani. Frequenti sono le riproduzioni ornamentali di motivi quali il loto, le palmette, il vischio, la robbia e l'edera. Armi, borchie per finimenti, gioielli, monete presentano ornati ricchi e variati, a cui si abbina un uso magistrale degli smalti policromi.

Decorazione celtica

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Arte Bizantina (VI – XIII secolo d.C.)


L’età bizantina sancisce la fine dell’antichità, ma a parte i cambiamenti nella simbologia cristiana con predominanza di ornamenti a forma di croce, della figura di Cristo e degli apostoli, i modelli i decori e le lavorazione restano praticamente gli stessi. Si osserva tuttavia una diversificazione degli oggetti di uso liturgico come calici a forma semisferica uniti ad una base svasata da un raccordo sferico, patene, cofanetti, reliquari, e incensieri, ma anche candelieri, lampade e croci da processione. La tecnica predominante sembra essere lo smalto, ma anche il traforo raggiunge livelli eccellenti. Con l’XI secolo si osserva un distacco dalle forme naturalistiche e la decorazione si avvale soprattutto del colore, con l’utilizzo di decori a sbalzo. Nel XII secolo assunse grande importanza la filigrana, in forme spesso classicheggianti. Nel corso del XIII secolo ebbe inizio anche per l'oreficeria un lento declino.

Calice in argento parzialmente dorato – Bisanzio, fine del VI – inizio del VII secolo DC (Museo del Louvre)

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Arte Altomedioevale (VI – XI secolo d.C,)


Nella storiografia artistica, sta a indicare il lungo periodo intercorso tra le ultime manifestazioni del tardo-antico e le prime espressioni del Romanico, cioè tra il VI e l’XI secolo. Durante l’Alto Medioevo e l’Epoca carolingia (IX secolo), diventano comuni nei paesi nordici ed anglosassoni gli smalti e gli oggetti in metallo prezioso incastonati con gemme, cristalli e perle che rimarranno una caratteristica di tutto il periodo medioevale. Proliferano oggetti di uso liturgico quali calici con patena, reliquiari, altari con pannellature in oro e argento e con figure a smalto ed incise e trittici portatili. Sono comuni le coperture di libri sacri con pannello centrale decorato a cesello o a sbalzo inquadrato da una grande cornice ed arricchito da castonature di pietre preziose o da filigrane, spesso raffiguranti il Cristo o gli evangelisti, croci arricchite di smalti e parti in avorio, cofanetti, e candelieri in argento. Tra gli oggetti ad uso profano si trovano recipienti a forma di vaso, caraffa o brocca, realizzati in porfido, cristallo di rocca, ecc. montati in argento con motivi finemente cesellati, coppe, calici, bicchieri, tazze, corni potori, cucchiai, oggetti destinati alla toilette.

Tesoro di Canoscio, - VI secolo DC (Museo del Duomo Città di Castello)

Piatto    Cucchiaio    Patena

Calice di Ardagh - Irlanda VIII secolo DC (Diocesi di Limerick)

 

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Romanico (X e XIII secolo)


Tra il X e XIII. si osserva, in molteplici forme nelle varie regioni europee, una rinascita delle forme dell'arte romana, con il recupera di diverse tradizioni compresa quella barbarica, orientale e islamica, su cui predomina la forte spiritualità cristiana. L'arte viene vista come uno strumento di conoscenza e le opere assumono un valore educativo. In architettura i caratteri distintivi sono gli archi semicircolari, le basse e tozze colonne isolate con capitelli corinzi, le masse murarie con poche luci, le coperture a volta e a cupola. La scultura crea forme solide e plastiche e di grande senso figurativo, con episodi sacri, scene fantastiche o quotidiane. Nell’oreficeria confluirono le ricche tradizioni dall'arte classica, barbarica e bizantina. Un'importante innovazione dell'oreficeria romanica fu il sapiente uso della tecnica dello smalto (soprattutto in Francia e in Germania), che si affiancò allo sbalzo e alla filigrana. Grande sviluppo ebbe l'intaglio dell'avorio e si osservò una prima fioritura l'arte del tessuto e del ricamo e di quella delle vetrate che, nel Gotico, troveranno la loro più alta realizzazione.

 

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Gotico (XIII - XIV secolo)



Le origine del Gotico non sono del tutto note ma i più le attribuiscono all’area parigina. I primi oggetti a risentire del nuovo stile sono i tabernacoli ed reliquiari. Le estremità squadrate delle croci romaniche divennero prima lobate e poi con finali trilobati, uno dei motivi più tipici del gotico. La coppa a calice diventa più profonda perdendo il profilo semi sferico a favore di quello conico, gli steli si allungano e diventano da tondi a poligonali, le basi si frastagliano in lobi stondati, a punta, o poligonali. Questi decisi mutamenti si osservano anche negli oggetti di uso profano, quali boccali e brocche che perdono la loro rotondità a favore di forme poligonali e lobate e risentono dell’abbondante utilizzo di forme architettoniche del gotico a puro scopo ornamentale. Una delle lavorazione più tipiche del gotico è l’uso di smalti traslucidi. Continua contestualmente l’utilizzo di pietre dure e preziose, soprattutto nelle saliere da cerimonia. Nel tardo XIV secolo si osserva la tendenza ad abbandonare le forme del primo gotico a favore di un maggior naturalismo, anche nella riproduzione di figure umane ed animali. In questo periodo la smaltature degli oggetti in oro sbalzato si evolve in una tecnica di derivazione pittorica con stesura degli smalti a pennello e a spatola. L’ornamento tardo gotico è ancora legato al naturalismo ma assume forme crude, asciutte ed essenziali abbinate ad una grande precisione delle linee ed a disegni complessi. La popolarità e la diffusione dello stile gotico è tale che esso sopravvivrà anche nel periodo rinascimentale, non solo in Inghilterra dove si protrae fino alla fine del XVI secolo per poi trovare momenti di revival nel XVII e XIX secolo, ma anche in Italia dove è documentato fino alla fine del XV secolo (specialmente a Venezia).

Calice in stile gotico, XII secolo DC

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Rinascimento (XV - XVII secolo)


Rinascimento e Manierismo nascono in Italia nel XV diffondendosi lentamente nel Nord Europa. Si tratta di un periodo molto importante per tutte le arti compresa quella argentiera. Il disegno di un oggetto è, come nell’architettura, preciso stilisticamente e logico, con grande rispetto per la forma e le proporzioni. In Inghilterra l’influsso del rinascimento arrivò nel XV secolo ormai inoltrato, e si manifestò principalmente sugli argenti di corte, mentre quelli di uso comune continuarono, in generale, ad essere influenzati dalle tendenze locali oltre a rimanere di forma e aspetto molto semplice con decorazioni rudimentali e ripetitive, come nella maggior parte dei calici eucaristici elisabettiani e nei cucchiai, sui quali la decorazione del terminale del manico erano ottenute a parte per fusione e successivamente saldate. Diventano comuni nuovi oggetti e nuovi modelli, quali forchette, coppe ed ampolle. Gli oggetto di uso domestico più comuni in Inghilterra in questo periodo, dopo i cucchiai, sono i boccali per la birra, le coppe a forma di fonte battesimale, i bicchieri bassi e larghi poggianti su un corto piede decorato a fasce ripetute, o realizzati in vari materiali montati in argento. L’elaborato stile di Corte (sviluppatosi durante il regno di Enrico VIII) è caratterizzato dai principali motivi rinascimentali, dall’equilibrio tra forme orizzontali e verticali, al forte senso di staticità, alle proporzioni raffinate, la decorazione a tutto campo, la sottolineatura con fasce scanalate delle diverse sezioni del decoro. Alcuni oggetti presentano parti in cristallo di rocca ed oro smaltato e in argento dorato e incastonato con pietre preziose. Ma nonostante la sfarzosità gli oggetti mantenevano solitamente le funzioni originali alle quali erano destinati ed è proprio questa caratteristica che contrappone maggiormente lo stile rinascimentale dal Manierismo.

Ciborio in argento e niello – Italia, inizio del XVI secolo DC (Museo del Louvre)

Reliquario della flagellazione in argento dorato e smaltato, cristallo di roccia e diaspro – Venezia, seconda metà del XV secolo DC  (Museo del Louvre)

 

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Manierismo (XV - XVII secolo)


Il Manierismo rifiuta le regole della pittura classica stabilite durante il Rinascimento. Figure in atteggiamenti esasperati e complessi ornamenti che tendono a compromettere la funzione originale dell’oggetto, l’allungamento delle forme, e le piccole basi che paiono incidere sullo stesso equilibrio statico dei manufatti, si contrappongono al bilanciato equilibrio e alla staticità delle opere rinascimentali. Lo stile manieristico è anche ricco di riferimenti non sempre ben comprensibili di carattere filosofico, sessuale ed esoterico. Il tutto si può sintetizzare nell’affermazione che "l’arte è difficoltà", un insieme di virtuosismo tecnico ed intellettuale che accomuna committente ed orafo. La complessità delle realizzazioni, che metteva in evidenza l’abilità del realizzatore, favorita anche da un proliferare di nuove tecniche decorative e realizzative, raggiunse livelli mai più eguagliati nei periodi seguenti. Tra le decorazioni più caratteristiche vi è l’"ornato a bande" ottenuto a cesello e costituito da una serie di bande parallele che si intersecavano di tanto in tanto, ed il motivo dell’arabesco, basato su volute di fogliame stilizzate, di origine spagnola ed araba. La combinazione di questi due motivi costituirà una caratteristica costante negli argenti del Nord Europa e di quelli inglesi in particolare, dove l’uso continuo, che si protrasse ben oltre il XVI secolo, determinò uno scadimento creativo e qualitativo. I più esasperati ornamenti a bande si trovano nelle brocche e nei bacili in argento, saliere e tazze dove lo sbalzo cede il posto ai lavori a fusione ed a cesello con abbellimenti a smalto e parti dorate e, più tardi, la riscoperta della decorazione a niello e l’uso della filigrana. Altri tipici decori sono i fregi a nastro ed i cartigli con volute a "C". In una variante del manierismo ancora più esasperata (il cosiddetto "stile rustico"), veri insetti, piante e minerali di argento ed oro venivano fusi sulla base degli oggetti. In Inghilterra il manierismo ebbe ben poca presa si continuavano a produrre manufatti con schematiche decorazioni a bande ottenute a sbalzo e motivi di fogliame incisi "a piatto. I pochi oggetti dell’epoca rinvenuti in Inghilterra presentano segni stilistici del tutto casuali, con motivi decisamente manieristici (becchi e manici raffiguranti figure grottesche) accanto a parti in tipico stile inglese come la base a campana. Il declino del Manierismo comincia verso la fine del XVI secolo con un diffuso rifiuto verso le forme tipiche di questo stile a favore di sperimentazioni nel campo del Neo Gotico in Germania ed dello stile auricolare in Olanda.

 

Brocca in argento dorato e parzialmente smaltato (detto di Carlo V) - Anversa 1558 – 1559  (Museo del Louvre)

Brocca in cristallo di roccia montato in argento dorato e smaltato – Milano, ultimo quarto del XVI secolo DC (Museo del Louvre)

Coppia di versatoi in cristallo di roccia, argento dorato e smaltato – Francia o Italia, inizio del XVI secolo DC Museo del Louvre) 

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Stile auricolare (XVII secolo)


Le opere dei primi anni del XVII secolo degli argentieri di origine olandese Adam e, specialmente, Paul Van Vianen vanno verso uno stile del tutto particolare fatto di volute, di forme esasperatamente irregolari nel decoro e di un magistrale abbinamento dello sbalzo ad altorilievo accanto a quello a bassorilievo, con finiture a cesello ad incisione "a piatto" per i motivi figurati. Questa esasperazione delle grottesche sbalzate con forte effetto tridimensionale generalmente ottenute da un’unica lastra d’argento, è noto come stile auricolare e si fonderà ben presto con l’uso di motivi naturalistici. Lo stile auricolare resta in voga in Inghilterra anche dopo la restaurazione della monarchia (1660), ma diventa molto rigido con profusione di cartigli e cornici racchiudenti le scene a sbalzo. Molti elementi, come i manici dei boccali, erano realizzati a fusione e i disegni, nonché gli stampi, vennero utilizzati da numerosi argentieri.

 

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Naturalismo (XVII secolo)



Le decorazioni naturalistiche a predominanza floreale furono le più utilizzate nel XVII secolo, anche in seguito ad un impulso scientifico che portava a registrare e catalogare tutte le forme naturali. I decori auricolari che floreali evidenziavano una grande maestria nell’esecuzione tecnica e la buona realizzazione della foglia d’acanto (il decoro tipico dei capitelli corinzi) era un requisito fondamentale per ogni buon argentiere della seconda metà del XVII secolo. Accanto alle forme dello stile naturalistico compaiono ben presto fanciulli, animali e figure mostruose che sanciscono l’inizio dell’era barocca.

Cofanetto in argento stampato e legno – Francia, circa 1630 (Museo del Louvre)

 

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Barocco (1600-1725)


Le prime forme barocche, quali la comparsa di volute a "S" ed a ricciolo e figure a tutto tondo che donano ai manufatti una parvenza tridimensionale, si osservano in Italia attorno al 1630-1640. In Inghilterra, solo con la restaurazione della monarchia (1660) e con l’emigrazione di molti argentieri ugonotti emigrati dalla Francia si osserva una decisa innovazione stilistica e qualitativa che andrà vi via affermando lo stile barocco. In tutta Europa l’influsso dell’architettura barocca sull’arte argentiera è dirompente con l’uso di fregi, volute, cariatidi, accanto a pannelli sbalzati di derivazione pittorica e scultorea. Verso la metà del XVII secolo i soggetti delle decorazioni assumono forme allegoriche, spesso tendenti ad esaltare la personalità di personaggi importanti, raffigurati in atteggiamenti eroici o in scene mitologiche. Verso la fine degli anni ’70 del XVII secolo si ebbe un primo rifiuto delle forme barocche più pesanti e scultoree, e si andò verso decorazioni costituite da una piatta trama a grottesche con nastri intrecciati, rosette, mascheroni, uccelli, gusci, conchiglie stilizzate e festoni, racchiusi in volute con le varie parti dell’ornamento tenute separate.

Tankard.con scena mitologica di combattimento - Germania XVII secolo DC (Museo del Louvre)

Coppia di brocche in argento, bronzo dorato e smalto – Spagna inizio del XVII secolo DC (Museo del Louvre)

Tankard in argento dorato – Bâle, Peterhans II Segesser, 1610 (Museo del Louvre)

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Cineseria (1670-1700)


Un particolare movimento stilistico che si distingue nettamente dal barocco è la cosiddetta "Cineseria", vale e dire l’utilizzo di forme di provenienza orientale (soprattutto Cina e Giappone) nella decorazione degli argenti. Questo stile fu di moda in Inghilterra e in Olanda negli ultimi trent’anni del XVII secolo, sia a causa delle importazioni di ceramiche cinesi, che a seguito di pubblicazioni documentanti viaggi in Cina. In Inghilterra gli argentieri utilizzarono la lavorazione a cesello "a piatto", allo scopo di riprodurre nel migliore dei modi queste decorazioni. Questo stile ebbe una particolare fortuna anche in relazione ad una nuova bevanda importata dalla Cina (il tè), con produzione di modelli di argenteria adatti alla dirompente nuova moda come le teiere eseguite su imitazione dei modelli di porcellana di importazione. Un altro tipo di decorazione di moda era l’applicazione di pannelli ottenuti a fusione raffiguranti piccole figure e rami di ciliegio, generalmente su un fondo opaco. il gusto per le cineserie che, mai del tutto uscite di moda, ebbero un forte revival in stile rococò tra il 1750 ed il 1760, soprattutto nelle scatolette per il te con figure di portatori di balle di tè che camminano tra palmizi.

Cineseria su un vassoio, di Richard Rugg, Londra 1762 

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Cineseria su una cremiera, Londra 1756

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Regina Anna (1670-1730)


Caratteristica degli argenti Inglesi delle ultime 3 decade del 1600, è lo stile liscio, di cui la più famosa espressione è lo stile "Regina Anna". Per la verità oggetti molto semplici in stile analogo vennero prodotti già dal XVI secolo, soprattutto per questioni economiche in considerazione dell’elevato costo delle decorazioni molto elaborate, ma accanto agli oggetti di uso comune come piccoli e grandi, tankard e boccali, in questa epoca furono realizzati anche oggetti lisci di grande consistenza e qualità per committenti di tutto rispetto. I Migliori realizzatori erano gli artisti ugonotti, soliti ad utilizzare argento di elevato spessore, esibendo una grande maestria realizzativa ed inventiva. Lo stile £regina Anna" e la sua semplicità resterà nel tempo una delle caratteristiche più peculiari dell'argenteria inglese anche in periodo georgiano e, in qualche misura, vittoriano.

 

 

 

Caffettiera in stile Regina Anna, John Fawdrey, Londra 1707 (Gentile concessione Argentum The Leopard Head Richard Gould Antiques)

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Rococò (1725-1760)


Questo stile, opera del francese Juste-Auréle Meissonier, opponeva all’opulenza e splendore del Barocco, la ricerca del diletto nelle forme e nelle decorazioni artistiche, anche a discapito della funzionalità dell’oggetto. Il termine Rococò deriva dal francese Rocaille la cui traduzione (roccia, sasso) non rende appieno l’idea della sua vera essenza. Le caratteristiche peculiari del Rococò sono le immagini legate al mondo acquatico, come conchiglie, caverne, grotte, e della stessa acqua il cui fluire, cadere e, soprattutto ruotare a mulinello, con la conseguente asimmetria che questo genera, ne rappresenta l’essenza stessa. Molto utilizzate sono le forme che riproducono sulla superficie l’effetto delle onde marine con gorghi e schiume, con abbondanza di crostacei, ma anche di selvaggina e vegetali. Le prime tracce del Rococò in Inghilterra appaiono nelle opere dell’argentiere ugonotto Paul de Lamerie, agli inizi degli anni 20 del XVIII secolo, che mescola elementi marini tipici del Rococò con maschere naturalistiche, festoni di frutta e fiori, grappoli d’uva e foglie di vite, figure di putti, il tutto realizzato in modo che i riflessi della luce sulla superficie dessero l’impressione di un continuo movimento. Tra i motivi ornamentali tipici del Rococò più utilizzati in Inghilterra vi è il "cartiglio" o "cartuccia", che nei secoli precedenti era servito esclusivamente a contenere stemmi araldici e che divenne un motivo ornamentale indipendente o contenente scene mitologiche, putti, amorini, uva, farfalle, lucertole ed insetti vari, maschere umane, leonine e canine e un proliferare di verdure (cavolfiori, carciofi, broccoli rape e sedano), che adornano innumerevoli zuppiere e ne costituiscono spesso i terminali. Le decorazioni compaiono su teiere, bollitori per l’acqua, cestini, lattiere, cucchiaini per il tè, salsiere, calamai, e centrotavola (epergne). Così come in Francia anche in Inghilterra il Rococò non riscosse un consenso unanime e molti restarono fedeli a modelli "classici" misurati e simmetrici. Verso il 1765 la propulsione di questo stile si era esaurita e le decorazioni rococò andarono ben presto fuori moda, lasciando spazio ad un periodo di transizione che porterà al neoclassicismo. Fuori da Londra e Parigi, tuttavia, ed ancor più nel resto d’Europa e soprattutto negli Stati Uniti, il rococò non tramontò in tempi brevi e rappresenterà uno stile parallelo al neoclassicismo.

Rinfrescatoio per vino in argento – Parigi, François-Thomas Germain, 1727-1728 (Museo del Louvre)

Candeliere in argento – Parigi, François-Thomas Germain, 1757 (Museo del Louvre)

Centrotavola in argento – Parigi, François-Thomas Germain, 1758 (Museo del Louvre)

Salsiera in argento dorato, Jean-Baptiste-François Chéret - Paris, 1762–1768 (Paul Getty Museum)

Caffettiera con decori rococò, Londra 1762

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Neoclassico (1760 - 1790)


L’amore per il classicismo e la reazione alle stravaganti forme del Rococò portarono a ritrovare nelle nette ed austere linee classiche della Roma e Grecia antiche e del periodo Etrusco, un nuovo impulso di creatività e la risposta al desiderio di ordine e simmetria che il Rococò aveva negato. L’affermarsi del Neoclassicismo in Inghilterra avviene soprattutto ad opera di Robert Adam che si impose come architetto ed arredatore, tanto che il suo nome divenne sinonimo di questo nuovo stile. L’influsso sull’arte argentiera fu enorme, con l’introduzione di uno stile e proporzione perfetti, con una quasi maniacale attenzione al particolare. Le urne erano le forme ideali per la realizzazioni di zuppiere e rinfrescatoi, soprattutto coppe e trofei, mentre le anfore diedero lo spunto per la realizzazione di brocche, lattiere e caraffe per l’acqua calda, caffettiere, teiere e cioccolatiere. Il tripode si impose come base di candelieri unitamente alla colonna classica che divenne il riferimento per la realizzazione dello stelo. Il vaso classico influenzo i modelli delle zuccheriere e delle scatolette per il tè, dei caster (porta spezie), delle mostardiere, ed i dei contenitori per i condimenti. I motivi ornamentali preferiti erano i bordi ad ovoli, le foglie di acanto, l’ornato alla greca, teste di capra e di ariete con lunghe corna, palmette di derivazione egizia, caprifogli stilizzate e antere (fregi di forma circolare), medaglioni ovali e nastri annodati per fissare drappi e ghirlande di alloro. Le baccellature (coste arrotondate a forma di baccello) diventano più fini ed eleganti, le perlinature (serie di piccole decorazioni circolari ripetute a nastro) sostituirono le scanalature, mentre tornò in voga la bordatura ad onde marine (cane corrente o voluta vitruviana). Una tra le più sobrie e gradevoli decorazioni neoclassiche furono i medaglioni applicati raffiguranti soggetti classici. Lo stile di Adam comincia a perdere fascino dagli anni 80.

Candelieri neoclassici, John Hutson, London, 1776 (Gentile concessione Argentum The Leopard Head Richard Gould Antiques)

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Particolare di decoro neoclassico su una brocca dell'ultimo quarto del '700 (Collezione privata)

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Regency (1790 – 1830)


Questo periodo include l’influenza sulle arti di Giorgio IV che ha formalmente inizio con la commissione all’architetto Henry Holland della costruzione di Carlton House a Brighton. Il periodo normalmente considerato va dal 1890 alla morte di Giorgio IV nel 1830, e include una serie diversa che sono gli equivalenti inglesi dei francesi tardo Luigi VI, Direttorio, Impero e Restaurazione. Sul finire del XVIII secolo lo stile neoclassico stava muovendosi verso una maggiore severità e solidità, facendosi sentire già nei primi anni del XIX secolo anche sull’argenteria domestica. L’ispirazione era sempre di gusto neoclassico, ma gli oggetti erano estremamente realistici e fedele agli originali, riproducendone spesso anche la venatura delle parti marmoree consunte dal tempo, segno per altro i modelli di riferimento erano e vasi di terracotta ed i fregi marmorei più che gli oggetti dell’argenteria classica. Ritornano di moda figure a tutto tondo, raramente impiegate nel periodo neoclassico. I supporti dei candelieri sono realizzati con cariatidi o figurine di soldati. Nonostante la sfarzosità molti pezzi erano destinati all’uso domestico, ma la moda del presentation silver, vale a dire di oggetti ad uso puramente cerimoniale o decorativo stava ormai sempre più prendendo piede. Il gusto per le antichità ancora molto forte produsse un revival contemporaneo, in chiave archeologica, di molti stili storici. Si riaccende il gusto per la cineseria ed i motivi di derivazione egizia, del Barocco, degli stili del Rinascimento e del periodo gotico, del Rococò, il tutto invaso da un riscoperto naturalismo. I maggiori argentieri dell’epoca sono Paul Storr, Benjamin Smith, Digby Scott che realizzarono servizi da tavola, zuppiere, piatti per frutta e candelieri, ma anche piccoli lavori con una squisita precisione nei dettagli. Famosissimi sono i "vasi di Trafalgar", disegnati dallo scultore John Flaxman e realizzati da Storr e Smith per essere donati a Nelson ed ai suoi ufficiali in riconoscenza delle loro imprese. Gli stessi argentieri lavorano per i fornitore della casa reale Rundell Bridge & Rundell.

Set per condimento in stile regency, Paul Storr, Londra 1817 (Gentile concessione Chancery Lane Antiques)

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Movimento Arts & Craft (1880 – 1920)



Il fallimento del sistema industriale in molti paesi si tradusse in un rifiuto della meccanizzazione delle produzioni, compresa quella argentiera, con un forte ritorno alle produzioni artigianali. Negli anni 80 in Inghilterra si sviluppa il Movimento Arts & Crafts (Arti e Mestieri) con produzione di manufatti di design innovativo, ad opera di un gruppo di artisti poco più che dilettanti, che venne poi imitato in tutto il mondo. L’Arts & Crafts Movement nasce ufficialmente nel 1884 con la fondazione dell’Art Worker’s Guild (la corporazione degli artigiani) e dell’Art & Crafts Exhibition Society, fondata nel 1888, e si propone finalità sociali ed estetiche ed ha come riferimento l’arte popolare e l’antico sistema corporativo degli artigiani. Il suo capo spirituale fu John Ruskin e annoverò artisti del calibro di William Morris, Charles Robert Ashbee, Alexander Fisher e Nelson Dawson (smaltisti), H. G. Murphy (famoso per l’esecuzione di disegni bizantineggianti), Henry Wilson, Cooper e Edward Spencer.Nelle produzioni Arts & Crafts abbonda l’uso degli smalti e i castoni di pietre dure e preziose, di spiccato gusto medioevale, ma anche motivi tipici dell’Art Nouveau francese, come l’uso di fili di diversi metalli per la realizzazione di manici. Il movimento Arts & Crafts cominciò il suo declino in epoca Edoardo VII (primo decennio del XX secolo) che si compì nel decennio successivo.

Esempi di manufatti Arts & Crafts - R. Ashbee e "The Guild of Handicraft" (The Victoria web)

Coppa con coperchio disegnata da Charles Robert Ashbee - Guild of Handicraft Limited, Londra 1901-1902 (The Victoria web)

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Art Nouveau (1880-1920)


Con Art Nouveau ci si riferisce ad un vasto movimento artistico nato in Francia e che ha coinvolto molti paesi europei e gli Stati Uniti, tra fine Ottocento e primo Novecento. Viene chiamato in modi differenti: Liberty o stile floreale in Italia, Modern style in Gran Bretagna dove fu molto influenzato dal Movimento Arts & Crafts, modernismo in Spagna, Jugendstil in Germania, Sezessionstil in Austria. Comune è la reazione all'arte accademica e storica, contro la quale si afferma la forza vitale di un'arte che trae la propria ispirazione direttamente dalla natura, con privilegio dell'estetica naturalistica, del linearismo raffinato, della ricerca decorativa da applicare. Il suo effetto si fece maggiormente sentire sui metalli "vili", specialmente il peltro, che sull’argento, considerato troppo associato troppo associato al gusto borghese. Una prima classe di oggetti dell’art Nouveau sono di produzione industriale con influsso stilistico continentale, specialmente francese. Una seconda tipologia (popolare soprattutto nell’Europa continentale e negli Stati Uniti, ma è rara in Inghilterra) era invece provocatoriamente fatta a mano, irregolare, massiccia e stilisticamente rozza, adornata con pochi motivi. La stessa Scuola di Glasgow fondata da Charles Rennie Mackintosh, che rimase staccata dall’Arts & Crafts Movement, ebbe più influenza nell’Europa continentale che nel Regno Unito. Artisti importanti di questo periodo sono Henry Wilson, George James Frampton, Charles Robert Ashbee, che divenne poi il riferimento più importante del Movimento Arts & Crafts.

Opere di Christopher Dresser (The Victoria web)

Opere di Archibald Knox (The Victoria web)

Porta toast, disegno di Christopher Dresser, argentiere Hukin & Heath 1881 (Gentile concessione Argentum The Leopard Head Richard Gould Antiques)

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Il Liberty


Il termine Liberty deriva dal nome dei magazzini londinesi di Arthur Lasenby Liberty, che vendevano prodotti per l'arredo di gusto floreale. In Italia il Liberty si identifica con una corrente di gusto ispirata essenzialmente ai modelli dell'Art Nouveau, che permea le arti decorative dagli ultimi decenni del XIX all'inizio del XX secolo. Si propaga più decisamente a partire dall'Esposizione d'arte decorativa moderna, che si svolge a Torino nel 1902. Vi partecipano alcuni fra i più importanti protagonisti europei del nuovo stile, come C. R. Mackintosh, J. Hoffmann, J. Olbrich. 

Il revival celtico in Irlanda e lo stile Liberty (The Victoria web)

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L’Atr Decò e il periodo post bellico (1920 – 1960)


Dal punto di vista stilistico gli anni 20 e 30 del XX secolo hanno segnato un passaggio netto verso forme semplici e pulite. Gli elementi più significativi di questo nuovo stile sono i sobri motivi floreali, la geometrizzazione rigorosa ed essenziale delle forme, curve addolcite, in netto contrasto con la sinuosità le curve repentine e pronunciate dell’Art Nouveau e le sue formule lineari naturalistiche. L’Art Decò ha formalmente inizio nel 1925 con l’esposizione Internazionale delle arti decorative ed industriali moderne di Parigi, si afferma nel primo dopoguerra, soprattutto in Francia e in Austria, per poi spegnersi con la crisi del 1929. Lo stile trova espressione soprattutto nei disegni per argenti di Suë et Mare, Cardeilhac e Jean Serrière, senza mai raggiungere nel settore argentiero i livelli toccati in altri campi dell’espressione artistica. Nel Regno Unito, i pochi argentieri che avevano lasciato il conservatorismo delle loro produzioni, si erano più rivolti alle linee pure ed alle forme geometriche fini a se stesse e poco curanti della funzionalità degli oggetti, dettate dal Modernismo, mentre le grandi manifatture come Mappin & Webb, Walker & Hall, Elkington, William Hutton & sons, Arthur Price & Co, erano più che altro interessate all’aspetto meramente commerciale della produzione argentiere e solo occasionalmente ingaggiarono designers di talento come avvenne per Keith Murray da parte di Mappin & Webb. Si deve attendere il secondo dopo guerra e una forte attività promozionale della Goldsmiths’s Company perché gli argentieri inglesi imboccassero una strada di innovazione e di eccellente produzione qualitativa con l’abbandono definitivo della decorazione figurativa a favore forme lisce ed eleganti caratteristiche degli argenti scandinavi di Georg Jensen.

Servizio da tè Art decò, Walker & Hall, Sheffield, 1935 (Gentile concessione Daniel Bexfield Antiques)

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