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QUALCHE REGOLA PER CHI ACQUISTA


QUANTO VALE L'ARGENTO?

L'argento è un metallo prezioso e, come l'oro, è quotato in borsa. Il suo valore, quindi, può essere conosciuto con esattezza ogni giorno.

Negli ultimi anni il prezzo di mercato dell'argento fino (999/1000) si è impennato, raddoppiando il suo valore tra il 2005 e il 2006 (dai 200 a 400 Euro il kg), per poi raggiungere tra il 2010 ed il 2011 la quotazione massima di circa 800 Euro il kg, IVA esclusa (contrariamente all'oro, anche all'acquisto di argento in lingotti è applicabile l'IVA al 20%).

Attualmente (2015) la sua quotazione oscilla attorno ai 400 Euro IVA esclusa.

Vedi Il valore dell'argento nel tempo per sapere la quotazione attuale.

Occorre però tenere presente che alienare argento sul mercato non è mai stato facile, e lo è ancora meno per un privato. Attualmente è relativamente facile vendere argento in qualsiasi forma a 200 - 250 Euro il kg, con pagamento immediato in contanti.

QUANTO VALE L'ARGENTO LAVORATO?

Fino a qualche anno fa l'argenteria di produzione moderna era venduta al dettaglio tra  0,8 e 1,5 Euro al grammo, IVA inclusa, in dipendenza del titolo del metallo (800/1000 o 925/1000) e del tipo di oggetto. Alcuni oggetti infatti come i candelieri si prestano poco a lavorazioni meccanizzate e richiedono molto più lavoro manuale di altri, come ad esempio i vassoi. Oggi, in considerazione del prezzo della materia prima il prezzo si è spostato tra 1,2 e 2 Euro il kg (al dettaglio, IVA inclusa).

Prezzi più elevati di quelli riportati sono richiesti per argenteria prodotta artigianalmente e con livelli di rifinitura molto alti.

QUANTO VALE L'ARGENTO ANTICO?

Innanzi tutto tenete presente che il termine "antico" ha un significato che varia a seconda della tipologia di oggetto, della sua rarità e reperibilità sul mercato e del suo valore artistico. Esiste anche un termine temporale per poter classificare genericamente un oggetto come "antico", che è dell'ordine dei 70 anni.

In linea di principio il prezzo di un argento antico dovrebbe essere superiore a quello di un argento moderno. I fattori che ne determinano il prezzo sono:

epoca - gli argenti più antichi sono più difficilmente reperibili e la domanda tende a superare l'offerta

provenienza - il valore può cambiare a seconda dell'area di provenienza, in dipendenza della diversa disponibilità. Ad esempio a parità di epoca (1700 e 1800) gli argenti italiani sono più rari e difficili da reperire di quelli inglesi e, quindi, tendono ad avere un prezzo di mercato più elevato, a volte anche a scapito dell'effettiva qualità.

stato di conservazione  - è difficile che un argento antico sia perfettamente integro, ma il suo valore dipende, anche in maniera considerevole, dallo stato di conservazione. Piccole imperfezioni, lievi indentazioni e leggere rigature superficiali sono accettabili e per altro danno più sapore ad un pezzo d'epoca. Grossi difetti, presenza di macchie nere difficilmente rimuovibili, tagli, fori, riparazioni vistose e grossolane, saldature e aggiunte posticce, sostituzioni di parti originali, alterazioni, ne determinano invece un deprezzamento, anche notevole, sul mercato collezionistico.

la patina - un'errata pulizia dell'argento può portare alla rimozione della patina, vale a dire del colore caratteristico ed affascinante che l'argento acquista nel tempo, con conseguente suo deprezzamento.

il tipo di oggetto - ci sono oggetti che a parità di peso, epoca e livello qualitativo hanno un valore di mercato considerevolmente più elevato di altri. Ad esempio nel settore dell'argenteria inglese del '700 ed '800, le caffettiere sono molto più care delle teiere (per ragioni di disponibilità). Oggetti come i candelieri e le bugie, ma in generale oggetti poco comuni o piccoli oggetti da collezionismo di "nicchia" come i vinaigrette, le scatolette per il té, ecc., tendono ad avere quotazioni di mercato molto elevate.

Infine, ma non ultimo:

la richiesta di mercato - il prezzo di un oggetto, soprattutto se usato, è soggetto alla legge di mercato della domanda e dell'offerta: se non c'è richiesta il valore di mercato può essere anche abbondantemente al di sotto di quello reale di produzione.

In conclusione il valore dell'argento non dovrebbe essere inferiore a quello di mercato del metallo grezzo ed il prezzo di un argento antico non dovrebbe essere inferiore a quello di un manufatto moderno di pari qualità, sempre se in buono stato di conservazione.

Questa regola non vale ovviamente per oggetti di alta epoca o realizzati da argentieri di chiara fama, i cui valori di mercato sono notevolmente più elevati, ma nemmeno per alcune produzioni (es. l'argenteria italiana degli anni '50 del 1900) che hanno attualmente un mercato molto limitato e il loro prezzo di vendita è molto vicino a quello di rottamazione.

OCCHIO ALLE CONTRAFFAZIONI E A COME GLI OGGETTI VENGONO PROPOSTI

Gli argenti antichi, ma anche quelli moderni, sono caratterizzati dalla presenza di marchi di garanzia che ne permettono (solitamente) una corretta datazione. La corretta attribuzione alla provenienza ed epoca può anche essere facilitata dal particolare tipo di oggetto (ogni oggetto ha una data abbastanza precisa di introduzione), dal suo stile e da quello delle decorazioni applicate.

Sebbene in misura minore di altri categorie di oggetti d'epoca, anche gli argenti sono e sono stati oggetto di contraffazioni. Queste sono più facilmente individuabili quando il sistema di marcatura è più accurato. In sostanza è molto più facile capire se un argento inglese sia stato contraffatto rispetto a un argento del '700 o '800 di manifattura italiana o tedesca..

E' buona regola verificare i marchi di garanzia. Chiedere sempre a chi vende su che basi ha datato l'oggetto e quali sono le fonti a cui si è riferito.

Tenere presente che a volte anche il metallo argentato (il cosiddetto "sheffield") è marcato, ma con marchi completamente diversi da quelli dell'argento massiccio.

Si vedono spesso, soprattutto su noti siti di aste on-line, proposte di metallo argentato fatto passare come argento massiccio con dizioni ambigue (argento "Sheffield", argento "inglese"), se non addirittura mendaci, come ad esempio il termine "old Sheffield" per identificare produzioni moderne di metallo argentato per via elettrochimica, quando questo termine si può attribuire solo a manufatti argentati a fuoco del 1700 fino agli anni '30 e '40 del 1800.

Per restare in Italia, non fatevi trarre in inganno da marchi (molto dei quali ora proibiti) come ARG800 o ARG1000, che sono impressi su manufatti, generalmente di bassa qualità, in metallo argentato.

Per approfondimenti visiona le pagine "frodi ed alterazioni" e  "silverplate".

PERCHE' COLLEZIONARE ARGENTI INGLESI?

Collezionare argenteria realizzata nel Regno Unito offre diversi vantaggi, rispetto ad altre provenienze:

  • l'indubbio fascino legato anche agli eventi storici correlati;

  • la qualità e la consistenza degli oggetti, spesso superlativa;

  • l'ampia disponibilità di manufatti, specie dalla seconda metà del 1800 in poi, con conseguente contenimento dei prezzi di mercato;

  • il particolare sistema di marchiatura che ne ha limitato e ne limita la contraffazione e che rende quasi sempre  possibile datare i singoli pezzi all'anno in cui sono stati marcati;

  • l'ampia disponibilità di pubblicazioni dedicate che consentono di ricostruire gli stili ed i modelli nel tempo.

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