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  menustoria

Dal mondo antico all’alto medioevo (III millennio a.C. - lV secolo d.C.)

Il Medioevo prima del Gotico (VI - XII secolo)

Il Gotico (XIII - XIV secolo)

Il Rinascimento ed il Manierismo (XV - XVII secolo)

Il Barocco (1600-1725)

Il Rococò (1725-1760)

Il Neoclassicismo e l’epoca di Adam (1760 - 1790)

Lo stile Regency (1790 – 1830)

Il periodo vittoriano (1830 - 1880)

Il movimento Arts & Craft (1880-1920)

l' Art Nouveau (1880 – 1920)

L’Art Decò e il periodo post bellico (1920 – 1960)

Sintesi cronologica degli stili

I revival del XIX secolo


Dal mondo antico all’alto medioevo (III millennio a.C. - lV secolo d.C.)



Oro e argento sono da sempre i metalli simbolo del potere e della ricchezza e ad essi è stato associato un forte significato cerimoniale legato sia alla vita che alla morte.

La storia degli argenti risale al III millennio AC, epoca alla quale inizia lo sfruttamento delle miniere ubicate in Asia minore (Anatolia), per diffondersi poi verso la Grecia e l’occidente in generale. I primi esempi di argenteria di elevato livello qualitativo risale al XVI secolo a.C. con epicentro a Creta, sede della civiltà micenea.

I manufatti in argento e oro rimasero comunque molto rari per tutta l’età del bronzo, fino agli inizi del XIX secolo AC.

Già nel VII secolo AC venivano prodotte in Grecia coppe basse e larghe di notevole bellezza, lisce o con scanalature e decorazioni a cesello, ma ancora di eccezionale rarità.

Tesoro aureo di Valchidran  Basso Danubio, VIII secolo AC (Il portale sulla Bulgaria)

Coppa ad anse rivettato in argento e oro (dalla necropoli di Camiros) – Rodi, 650-600 AC (Museo del Louvre)

Coppa a costole in argento – Francia fine del VII – inizio del VI secolo AC (Museo del Louvre)

Ben più fiorente era la produzione contemporanea in Etruria, specialmente di recipienti votivi legati al culto della morte, per lo più vasellame, anfore e coppe poco profonde munite di manici, lisce o decorate a sbalzo o a cesello con parti ottenute a fusione. I decori erano in genere semplici con frequenti scene di caccia.

La produzione nell’età classica in Grecia aumenta attorno al 500 AC e si diversifica a seguito dello sfruttamento di nuovi depositi di argento. Gli oggetti più frequentemente ritrovati, oltre a quelli già citati, sono elmi e corazze (nelle tombe degli uomini) e gioielli (nelle tombe delle donne). Interessanti sono i Rithon, recipienti per libagioni a forma di corno chiusi in basso da decorazioni e figure zoomorfe. L’argenteria assume forme e lavorazioni di tutto rispetto con parti finemente sbalzate e cesellate ed applicazione di decorazioni a fusione, soprattutto teste umane saldate poste nella parte dove il corpo del recipiente è saldato ai manici.

Notevoli quantità di argenteria di elevatissimo livello tecnico (gioielli, corone, piccoli piatti, parti di armi e finimenti per cavalli, brocche, vasi a due manici (a volte raffiguranti figure umane o animali), anfore allungate con coperchio, colini, dischi lucidati a specchio), sono state rinvenute in Macedonia, Bulgaria, Russia meridionale, Turchia ed Egitto, tutte risalenti al periodo del Primo Ellenismo (320-200 AC) e di produzione macedone.

Tesoro aureo di Panaghiurishte, piatto ornato con teste in rilievo - Provenienza ellenistica, IV-III secolo AC (Il portale sulla Bulgaria)

Vasi di epoca tolemaica 332 - 30 AC (Museo del Louvre)

Dopo il 200 AC la produzione Greca si rivolge principalmente al mercato romano con comparsa dei modelli che saranno popolari nei primi anni dell’Impero, come oggetti da mensa, coppe, versatoi, ciotole senza piede, boccali, piatti ornati, con complesse lavorazioni a sbalzo e cesello.

Ciotola in argento dorato, Parti, 200 -100 AC (Paul Getty Museum)

Piatto in argento dorato, Parti, 100 -1 AC (Paul Getty Museum)

Ben documentate sono le argenterie di tipo domestico del primo secolo DC, comprendenti piccoli bicchieri e grandi recipienti per il vino, centrotavola, coppe a una o due anse con o senza manici, contenitori cilindrici di vario tipo, piatti da portata con medaglioni centrali ed anfore sia lisci che decorati a sbalzo raffiguranti personaggi mitologici, scene di vita quotidiana o di importanti avvenimenti storici.

Ryton in argento dorato e parti in vetro, Parthian, circa 50 AC - 50 DC (Paul Getty Museum)

Tesoro di Boscoreale. Vettovaglie in argento rinvenute in una villa romana alle pendici del Vesuvio

sepolta dell’eruzione del 79 DC). Fine del I secolo AC, prima metà del I secolo DC (Museo del Louvre)

Coppa a due manici

Coppa a due manici

Coppa a due manici

Coppa a due manici

Sottobicchieri

Coppa a due anse 

Recipiente con manico in argento

Ligula (cucchiaio)

Coppa ad emblema

Coppa con piede ed anse

Coppetta ovale

I pochi reperti risalenti al II e III secolo DC indicano un radicale cambiamento di tecnica realizzativa, con una prevalenza della fusione che portava all’ottenimento di oggetti con pareti di notevole spessore.

Anfora in argento dorato, Roma,  300 – 500 DC (Paul Getty Museum)

Coppa a collare in argento parzialmente dorato – Francia, III secolo DC (Museo del Louvre)

Di notevole numero sono i ritrovamenti del periodo tardo romano IV e V secolo DC, sia in Italia che nelle Provincie, principalmente della Gallia e della Britannia. Prevalgono brocche e fiasche con piede di forma allungata e corpo ovoidale o a bulbo a volte con coperchio incernierato, calici poco profondi e a base molto larga e splendidi vassoi (usualmente di forma poligonale) lavorati prevalentemente a cesello (sia a caldo che a freddo) con scene allegoriche e di vita quotidiana o anche di derivazione sacra, molti ancora caratterizzati da un medaglione centrale. Le iscrizioni sono spesso con lavorazione a "niello" (vedi Tecniche di lavorazione) che si incontra in maniera più frequente che nei manufatti più antichi, così come la doratura ottenuta con tecniche complesse. Prevalgono forme angolari e disegni geometrici, motivi ad intreccio, nastri e motivi vegetali, scanalature ondulate, ma non mancano ornamenti a rilievo applicati per fusione o sbalzati a martello. Tra i modelli dell’epoca sono anche da annoverare cofanetti, cucchiai con bulbo ovoidale molto allungato e manico quadrato o tondo, larghe coppe di limitata profondità con scanalature radiali o spiraliformi, coppe a bordo sporgente.

Coffanetto reliquiario in argento con tracce di doratura – Italia, metà del V secolo DC (Museo del Louvre)

L’avvento dell’età bizantina (VI e VII secolo DC) sancisce la fine dell’antichità, ma a parte i cambiamenti nella simbologia cristiana con predominanza di ornamenti a forma di croce, della figura di Cristo e degli apostoli, i modelli i decori e le lavorazione restano praticamente gli stessi. Si osserva tuttavia una diversificazione degli oggetti di uso liturgico come calici a forma semisferica uniti ad una base svasata da un raccordo sferico, patene, cofanetti, reliquari, incensieri e flabelli, ma anche candelieri, lampade sospese e croci da processione.

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